La Legge di Bilancio 2025 amplia la platea di applicazione per la flat tax. Il provvedimento prevede l’utilizzo dell’aliquota al 15% (o del 5% per le nuove attività) non solo per chi ha una partita Iva con redditi fino a 85mila euro, ma anche per i lavoratori dipendenti e pensionati con guadagni autonomi di importo fino a 35mila euro – contro la misura di 30 mila euro previsti a discrimine in precedenza.
Il contribuente che sta già applicando il forfettario, dovrebbe poter superare quest’anno il limite dei 30.000 euro senza uscire forzatamente nel 2025 dal regime agevolato, a patto che nel 2024 rimanga pur sempre entro i 35.000 euro (ossia entro la nuova soglia stabilita). Secondo le dichiarazioni dei redditi presentate entro lo scorso 31 ottobre sono 1,77 milioni le partite Iva che hanno indicato l’applicazione della tassazione forfettaria.
Viene riconfermata inoltre la tassazione separata delle mance, ricevute dagli addetti impiegati nel turismo, compresi alberghi, bar e ristoranti a condizione che il reddito complessivo del contribuente non superi i 75mila euro nel periodo d’imposta precedente e i compensi da mance non siano superiori al 30% del reddito complessivo. L’aliquota da applicare resta al 5 % ma aumentano i parametri reddituali di riferimento.
Viene introdotta nel 2025 una flat tax del 5% per detassare gli straordinari corrisposti al personale infermieristico. L’imposta sostitutiva (dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali) sarà applicata delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale ai compensi erogati a partire dal prossimo 1° gennaio. A copertura della misura sono stati messi 53 milioni di euro per il 2025, 57,6 milioni per il 2026 e 57,3 milioni di euro annui dal 2027.
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